Il corso è incentrato sullo studio delle teorie e tecniche contabili che hanno portato alla edificazione degli attuali sistemi di contabilità pubblica e privata. Si parte dalla invenzione delle rilevazioni contabili, fino ad arrivare al perfezionamento del metodo della partita doppia, alla nascita del sistema patrimoniale e del reddito.
Le origini delle rilevazioni contabili; i sistemi contabili nell’antico Egitto; la contabilità nell’Impero Romano e nel mondo greco. I primi passi della ragioneria moderna: la rivoluzione commerciale; l’origine delle voci dare e avere; le scritture semplici; la nascita del metodo in partita doppia; il processo evolutivo; la contabilità pubblica nel basso medioevo.
La diffusione del metodo della partita doppia in Italia: l’opera di Fibonacci; l’aritmetica commerciale quale volano per la crescita della ragioneria e per l’invenzione della partita doppia; i manuali d’abaco e di pratica della mercatura; l’invenzione della partita doppia.
La ragioneria nel Quattrocento. La nascita della ragioneria moderna: i manuali d’abaco e le pratiche di mercatura. Trattatisti italiani: Cotrugli (1458); Pacioli (1494) e il mercante ragioniere e la scienza negoziaria.
La ragioneria nel Cinquecento. La crescita. Trattatisti italiani: Aritmetico (1516); Tagliente (1525); Anonimo (1525 e 1529); Cardano (1539); Manzoni (1540) e il paradigma sinallagmatico; Fontana (1551); Stracca (1551); Tartaglia (1556); Casanova (1558); Cotrugli (1573). La partita doppia nell’amministrazione pubblica: Pietra (1586). Uno sguardo all’estero: i primi trattatisti stranieri.
La ragioneria nel Seicento: il consolidamento. Trattatisti italiani: Lerici (1606 e 1610); Grisogono (1609); Moschetti (1610); Mainardi (1632); Flori (1636); Peri (1638); Campaccio (1650); Venturi (1655); Venturoli (1666); Pugliesi Sbernia (1671); Zambelli (1671 e 1681); Villavecchia (1678); Agostinetti (1679); Garatti (1688); Corticelli (1696). Uno sguardo all’estero .
La ragioneria nel Settecento. Trattatisti italiani: Anonimo (1713); Vergani (1738 e 1741); Sanpierdarena (1739); Amato e Urso (1740); Cavalà Pasini (1741); Anonimo (1745); Zanne Varnei (1745); Breglia (1751); Scali (1755); Della Gatta (1774); Secchioni (1774); Anonimo (1774); Marchi (1775); Filonzi (1775); Giusti (1778); Monti (1779); Cortinovis (1782); Farghiscoc (1787); Forni (1790). Uno sguardo all’estero.
La ragioneria nell’Ottocento e fino all’unità d’Italia: l’invasione culturale straniera, le prime reazioni degli studiosi italiani. L’invasione culturale francese, Degranger; Trattatisti italiani: D’Attanasio (1803); Forni (1814); Aloardi (1817); Bornaccini (1818); Modenese (1822); Bruneri (1826); De Giovanni (1826); De Peretti (1827); Crippa ed il filone materialistico (1834, 1838, 1839); Bonanni (1834 e 1870); Galli (1837 e 1839), Baccarini (1837 e 1839). La scuola lombarda: Villa (1837, 1840-41, 1850); Caccialupi (1844); Tonzig (1846-47, 1857-58); Tatini (1852). Uno sguardo all’estero.
La ragioneria tra l’unità d’Italia e il primo Novecento: la riscossa della ragioneria italiana e la nascita della ragioneria scientifica. La scuola toscana: Marchi e Cerboni; la logismografia; il giornale logismografico; Rossi; altri importanti seguaci di Cerboni: Riva; Bonalumi; Mondini; Sanguinetti; Bellini. Besta e la nascita della ragioneria scientifica: la scienza del controllo economico, la teoria dei conti a valore e il sistema patrimoniale. Gli allievi ortodossi di Besta; Alfieri; Caniglia; Vianello; De Gobbis; D’Alvise; Lorusso; Rigobon. Gli allievi non ortodossi di Besta. Altri autori che hanno contribuito alla crescita della ragioneria: Pisani; Massa; Gitti; Marchesani; Paolini; Rosati; Biancardi. Uno sguardo all’estero.
La ragioneria dopo Besta: il progressivo declino della ragioneria “scientifica” e la nascita e il consolidamento dell’economia aziendale. Zappa: contenuti del pensiero di Zappa; gli allievi ortodossi di Zappa: Onida; Azzini; Massini; Rossi. Gli allievi non ortodossi di Zappa. Uno sguardo all’estero.
Ragioneria versus economia aziendale: il confronto lungo il Novecento. Le scuole post-zappiane; Amaduzzi; D’Ippolito e la scuola generalista; le scuole autonome di economia aziendale; Ceccherelli e la scuola toscana; de Minico e la scuola napoletana; Giovannini e la scuola genovese. I filoni post-bestani o anti-zappiani; della Penna; Masi; De Dominicis; Chianale; Petix.
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